Disposizioni per gestione dell’emergenza COVID-19

Disposizioni per gestione dell’emergenza COVID-19

Carissimi direttori e confratelli,

da Valdocco vi raggiungo per una comunicazione importante.

– In merito alle disposizioni recenti in tema di «contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19» del Presidente del Consiglio del giorno 4 marzo 2020 (https://www.ansa.it/documents/1583344838842_DPCM.pdf)

– tenendo conto della nota della Conferenza Episcopale Italiana (https://www.chiesacattolica.it/coronavirus-la-posizione-della-cei/) vorrei condividere con voi queste indicazioni.

A livello ispettoriale:

– Per quanto riguarda le proposte MGS di livello zonale in programma fino al 15 marzo: ci sembra prudente e opportuno adeguarci alle direttive che il governo ha dato alle scuole e quindi sospenderle.

– La formazione generale dei volontari del servizio civile in programma a Firenze e Genzano la prossima settimana è rinviata, così come è stata rinviata la prima sessione del Diploma di PG, che era prevista nello scorso fine settimana.

– Gli Esercizi spirituali dei confratelli previsti al momento sono confermati, salvo nuove disposizioni.

Per le nostre comunità

• è opportuno che i confratelli anziani o malati si attengano alle disposizioni del Decreto del Presidente del Consiglio che consiglia di non uscire se non in caso di stretta necessità. È pertanto opportuno che questi confratelli evitino il più possibile anche uscite di tipo ministeriale (Cappellanie, benedizioni delle famiglie, visita ai malati).

Per le attività educative e pastorali a livello locale, le comunicazioni e le indicazioni sono alcune sono chiare e definite, altre meno.

• Scuole e CFP sono coinvolti in alcune indicazioni ben definite per quanto riguarda i ragazzi.

• Nelle zone maggiormente a rischio sono presenti norme più stringenti (Lombardia, Veneto, Emilia, province di Savona e Pesaro).

• Alcune Regioni e alcune Conferenze Episcopali regionali hanno dato (o daranno) delle disposizioni integrative. Nelle zone a rischio ritenuto meno forte i margini sono più incerti e molti di voi stanno chiedendo. Pertanto credo sia opportuno non dare una indicazione generale ma invito attenersi ad alcuni criteri.

1. Innanzitutto il criterio di obbedienza alle disposizioni. Alcune attività sembrano più chiaramente vietate, per altre c’è più ambiguità. Occorre perciò come regola generale contattare le autorità civili locali e la propria Diocesi e chiedere a loro delucidazioni.

2. Laddove non ci fossero disposizioni chiare suggerisco di contemperare due istanze: da un lato il principio di prudenza, dall’altro il senso di accoglienza che i nostri ambienti devono sempre avere. Teniamo presente che i nostri ragazzi saranno in giro in luoghi pubblici che sono rimasti aperti (centri commerciali, palestre, bar, discoteche, parchi…). Personalmente non mi pare ci sia la necessità di chiusura totale dell’oratorio (a meno che, ripeto, non siano state date indicazioni specifiche specie in ambito ecclesiale e per attività come per esempio il catechismo). Evitando riunioni di gruppi e in generale attività al chiuso, l’oratorio potrebbe restare aperto nelle zone esterne, dove è più facile garantire le distanze e dove si possono anche svolgere attività sportive come specificato dal decreto del Presidente del Consiglio.

3. Discorso a parte per i centri diurni e in generale per le attività sociali che si svolgono nei nostri ambienti. Come dimostrato da alcune esperienze concrete, esse possono andare anche in deroga alla regola generale, in quanto accolgono ragazzi che vengono inviati dai Servizi Sociali. In questo caso (anche nelle zone a rischio) è sempre bene chiedere alle autorità competenti e richiedere delle dichiarazioni scritte in un senso o nell’altro.

4. Sulle questioni riguardanti i dipendenti (anche di scuole e CFP) e i giovani del servizio civile vi invito a chiedere agli uffici ispettoriali che si stanno attivando in queste ore. 5. Siamo educatori anche nel condividere e comunicare in modo formale e pubblico le indicazioni già offerte sia per le attenzioni nell’igiene e nel rapporto tra persone, sia per le celebrazioni liturgiche. Carissimi, viviamo questo momento con fede, si tratta di una situazione eccezionale e imprevista, che mette in luce la nostra fragilità e interroga ciascuno di noi. In queste situazioni di precarietà e che chiedono di cambiare i nostri modi di relazionarci, i giovani e le nostre comunità aspettano da noi risposte di speranza. Ci affidiamo alla Vergine Maria Ausiliatrice, a colei che Giovannino Bosco imparò da Mamma Margherita a rivolgersi nella difficoltà e a lei affidiamo coloro che a causa di questa situazione vivono le maggiori sofferenze.

5 marzo 2020 don Stefano Aspettati